Prendendo le mosse da una serie di verbi (generare, vivere, tacere, ascoltare, amare...) nei quali si condensa il contenuto letterale e simbolico della Bibbia ebraica, privilegiando coraggiosamente la lettura dei libri biblici più trascurati e una prospettiva esegetica fuor d’ogni autorevolezza ma attenta ai valori femminili. Elena Loewenthal si concentra su alcune figure archetipe che contrassegnano i luoghi cruciali del testo sacro.Eva, il serpente e l’inestricabile intreccio di colpa, conoscenza e morte; Sara e l’intervento divino nel concepimento di Isacco; la madre e le difficoltà del diventare e dell’essere madre; il sacrificio della figlia di Iftach; le donne mute, le prostitute, e le figure ai margini, come i profeti Elia e Giona, restii a cogliere la vocazione; le tavole della Legge, costrizione e principio di libertà al tempo stesso; Rut e la regina di Saba, e la capacità di plasmare il proprio destino, a ogni costo…